Il palazzo della memoria è una tecnica di memorizzazione che risale al 550 a.C. e alla storia del poeta Simonide. La storia racconta che dopo il crollo di un palazzo, Simonide fu in grado di ricordare tutte le persone all’interno in base al loro posto a tavola. Immediata è stata la relazione tra memoria e “luogo”, la tecnica è conosciuta anche con tecnica dei loci (da locus, luogo).
La tecnica è molto conosciuta e spesso citata sia nei romanzi di Sherlock Holmes che nella serie “TV The Mentalist”.
Come funziona?
La tecnica consiste nel visualizzare gli elementi da ricordare in dei luoghi fisici conosciuti. Un suo utilizzo particolarmente efficace è per memorizzare delle liste ordinate mappandole su un percorso reale noto.
Facciamo un esempio per comprendere meglio il suo meccanismo.
L’obiettivo è ricordare una lista di parole: fragola, spiaggia, astronauta, rose, Picasso.
Step 1
Il primo step è decidere un percorso fisico che conosciamo bene: può essere il tragitto casa-lavoro o anche, banalmente, il “tragitto” dalla sala alla cucina.
Step 2
Individua nel percorso degli elementi chiave ben noti. Degli esempi potrebbero essere: il garage, il famoso semaforo sempre rosso, il parcheggio, etc… Oppure, nell’esempio della casa, la parete sopra il divano, quel quadro, quella porta.
Step 3
Visualizza mentalmente il percorso ed associa per ogni elemento chiave (individuato nello step 2) un elemento della lista. Se ricordi la tecnica PAV , usala!! Unisci le due tecniche per massimizzare i risultati.
Come hai notato questa tecnica è molto soggettiva, ognuno deve scegliere il proprio percorso ed la propria associazione. Per concludere l’esempio ti riporto un possibile palazzo della memoria.
palazzo della memoria:
entro in garage per andare a lavoro, mi avvicino alla macchina ma da lontanovedo una cosa strana sul cruscotto. Mi avvicino, ed ad ogni passo è sempre più nitida…. sembra una fragola. Entro in macchina ed ho la conferma. C’è una bellissima fragola sul cruscotto. La prendo la annuso e la mangio. è profumatissima e buonissima. Si è fatto tardi e mi metto alla guida. Arrivo al solito semaforo che mi fa perdere tanto tempo, come sempre è rosso. Ma davanti a me, invece di vedere una fila di macchine vedo una spiaggia californiana grandissima. Sento il calore del sole che mi scalda piacevolmente, guardo il mare faccio un bel respiro e mi rilasso. Appena il semforo diventa verde sparisce la spiaggia e continuo a guidare. Arrivo al parcheggio dell’ufficio. Ad attendermi c’è un astronauta!! Mi ferma alza la visiera ed è Mario, la solita guardia che saluto tutti i giorni. Mi dice che oggi voleva volare e si è vestito così. Entro in reception e mi portano un mazzo di rose, che bella accoglienza… fosse sempre così. Entro nel mio ufficio e al posto della mia lavagna bianca piena di appunti trovi il mio quadro preferito di Picasso.
Hai notato quanti dettagli ho inserito? ha notato anche i vari paradossi? e l’inserimento anche dei sensi e sensazioni (olfatto, gusto, piacere, etc…)? Certo vero!